Il vestito del banchiere “La moneta debito”

Di Eliana Gramaglia

Come funziona l’emissione della moneta debito?

Proviamo a fare un parallelismo.

Pensate di aver bisogno di un abito per una vostra personale esigenza.

Dovrete indossarlo in diverse occasioni, quindi vi decidete per il suo acquisto.

Se andate dal sarto lui vi fornisce la stoffa e confeziona l’abito, voi pagate la materia prima che ci mette ed il lavoro di cucitura.

Il vestito che vi viene consegnato però è di vostra proprietà, certamente il sarto non si sognerebbe mai di affermare che il vestito è suo e che ve lo presta, poiché sarebbe un reato, un’appropiazione indebita di un bene che non gli appartiene, soprattutto non potrà mai decidere il valore di quell’abito, poiché il valore lo decidete voi, visto che è vostro; il sarto può solo chiedere il costo della cucitura e della materia prima. 

Se voi gli avete pagato il servizio, il sarto non ha più niente da pretendere, il vestito è una vostra proprietà e siete voi a stabilirne il valore. 

Adesso proviamo a paragonare la carta moneta con il vestito.

Vi siete fatti confezionare un bell’abito da sera credendolo vostro, mentre il sarto stabilisce a vostra insaputa che è suo, allo stesso modo voi credete che una cartamoneta da cento euro sia vostra, mentre il banchiere rivendica la proprietà della moneta.

Portate a casa il vostro abito e lo mettete nell’armadio, aspettando il momento di tirarlo fuori quando si presenterà l’occasione di indossarlo, allo stesso modo trasferite la moneta sulla carta di credito aspettando l’occasione per spenderla.

Quando vi capita di strisciare la carta per un qualsiasi acquisto, la banca se ne trattiene indebitamente una percentuale, diminuendo in automatico il restante valore della moneta dopo l’acquisto.

Allo stesso modo, ipoteticamente, il sarto che detiene la proprietà del vestito, ogni qualvolta che lo indossate pretende la percentuale sull’uso e ve ne  taglia un pezzetto, poiché in un modo o nell’altro quell’abito deve ritornare a lui che ne è il proprietario.

Dopo diversi acquisti  sappiamo che le transazioni bancarie esauriscono il valore della moneta fino a farla ritornare nel circuito bancario, allo stesso modo il sarto ogni qualvolta voi usate il vestito ve ne taglia un poco,  fino a ridurvi con un lembo di stoffa buono solo a confezionare un bel paio di mutande.

L’abito era vostro, ma il sarto ha stabilito indebitamente che fosse suo, ed a ogni vostro uso, di quell’abito ve ne ha sottratto un pezzetto che non gli era dovuto, poiché voi il servizio l’avevate pagato ed il sarto non aveva più nulla da pretendere.

Allo stesso modo la banca vi sottrae valore alla moneta che in realtà dovrebbe essere vostra, poichè voi credete di averla guadagnata con il vostro lavoro, mentre la banca non fa altro che prestarla per poi sottrarla indebitamente a coloro che la usano in prestito.

Come il sarto è riuscito a prendere la proprietà del vostro abito finendo per prestarvelo per poi riapropiarsene, allostesso modo il banchiere vi ha prestato una moneta che in teoria dovrebbe appartenere al cittadino, ma nella pratica rimane proprietà delle banche che la prestano ad usura.

Questo metodo del prestito ad usura ci ha ridotto in mutande allo stesso modo in cui il sarto disonesto ci ha privato della stoffa dell’abito ogni volta che lo abbiamo usato, fino al punto da lasciarci letteralmente solo con un paio di slip per decenza se ci va bene, sennò siamo completamente nudi; eppure l’abito è il nostro!